giovedì, novembre 16, 2006

GLI ITALIANI ODIANO L’EUROPA GRAZIE A PRODI

Più di dieci anni or sono, gli italiani, anche gli operai, stavano bene: si potevano comprare la casa con un solo stipendio, facevano lunghe ferie all’estero, cambiavano ogni massimo due tre anni l’automobile, rinnovavano il guardaroba ogni anno, uscivano la sera e spendevano senza tanti problemi etc. Poi a qualcuno venne l’idea di entrare in Europa perché così facendo l’Italia non avrebbe perso competitività e benessere sociale anzi, Prodi affermò che avremmo fatto si qualche sacrificio (stra tasse,) ma ci sarebbe stato ampiamente ripagato. Anno dopo anno, tasse e aumenti dopo tasse e aumenti, il benessere del Popolo è andato sempre più in basso fino al fatidico giorno dell’ingresso dell’Italia in Europa con tanto di cambio di moneta. Tutti gli italiani accolsero la nuova moneta con grande entusiasmo, perché si pensava iniziassero finalmente i benefici di questa tanto sognata Europa dorata, ma così non è stato. Con la nuova moneta, i prezzi dei prodotti di consumo ad alta utilità sono raddoppiati facendo perdere il 50% del potere d’acquisto al Popolo. Certo non a tutto il Popolo perché chi aveva raddoppiato i prezzi (i produttori) non c'ha rimesso, come non c'ha rimesso lo Stato che ha visto maggior entrate dall’IVA. Tutti i politici affermano che gli aumenti non ci sono stati o se ci sono stati sono pari alla normale inflazione ma il Popolo sa la verità e sa che l’inflazione è schizzata alle stelle + 100% in due anni. Perché in due anni e non in uno vi chiederete? Semplice… molti industriali o grossi distributori non hanno raddoppiato i prezzi in un'unica soluzione ma hanno rateizzato l’aumento variando 3 o 4 volte i propri listini l’anno prima (mai successo gli anni precedenti) in modo da rendere l’incremento meno constatabile dagli acquirenti. In seguito, nell’anno dell’entrata in vigore della moneta unica, i negozianti, acquistando la merce ad un prezzo raddoppiato, sono stati costretti, a loro volta, ad aumentare i prezzi del doppio. Spesso si accusa il negoziante finale senza comprendere che se per fare una pizza: la farina, il pomodoro, la mozzarella, l’olio, la legna raddoppia, il pizzaiolo, per ricavare il suo stipendio, è costretto ad aumentare i prezzi. Le ipotesi sul perché questa euro truffa sia accaduta sono tante: I produttori avevano da troppi anni i margini risicati e così hanno rimesso i conti in regola, lo Stato ha chiuso gli occhi perché ci ha guadagnato sull’IVA etc, per pareggiare i prezzi alla Germania e ad altri paesi in modo da non diventare loro forti concorrenti etc. Quello che maggiormente imbestialisce gl’Italiani è stata però la menzogna dei politici innanzi agli evidenti aumenti e alla non vigilanza in particolar modo di Prodi che era al Parlamento Europeo e avrebbe dovuto essere il garante della regolare transizione Lira-Euro. Negli anni a seguire, fino al 2006, tasse e prezzi, grazie al Centro-Destra sono rimasti invariati. Certo, il Governo Berlusconi ha negato anche lui l’evidenza dell’euro raddoppio, però non si è permesso di caricare ulteriori spese sulle famiglie, introducendo o aumentando le tasse, e ha preferito tagliare gli sprechi. Oggi invece assistiamo all’introduzione di nuove tasse e pesanti aumenti da parte del Governo Prodi di Centro-Sinistra sempre con la scusa dell’Europa e dei suoi ormai odiati parametri. Se Berlusconi è riuscito a mandare avanti la baracca Italia per 5 anni non tassando il Popolo, perché Prodi deve farlo e così pesantemente quando basterebbe una manovra di circa un quarto rispetto l’attuale? Gli stipendi in 5 anni non sono aumentati di un cents, anzi, noi Italiani siamo ancora in braghe di tela e pensiamo che introdurre nuove tasse oggi, in un momento di ripresa, significa distruggere l’Italia. Il Popolo tutto si comincia a chiedere da che parte sta Prodi: dalla parte della nostra nazione o di chi? Una cosa è ormai assodata: l’Italiano medio dall’Europa non ha ottenuto nessun vantaggio utile! Certo, certo, ci sono le frontiere senza passaporto e abbiamo la stessa bruttissima moneta (molto meglio graficamente la Lira,) ma a parte queste due insignificanti vantaggi cosa c'é venuto in tasca? Tasse, tasse, drammatica perdita del potere d’acquisto, disoccupazione. E sì, le nostre fabbriche, nonostante gli atroci sacrifici per l’Europa, si trasferiscono in Cina. La realtà è che, st’odiata e inutile Europa prodiana, non ha saputo rendere competitiva l’Italia, grazie anche a farabutti e immanicati che prendono i contributi europei per rilanciare le industrie italiane e poi si pappano i soldi, dichiarando il fallimento. Prima dell’Europa eravamo una potenza economica oggi siamo il paese del Bengodi e sentirci dire di nuovo da Prodi: “Bisogna fare i sacrifici per il futuro,” ci sembra di ritornare alle sue vane euro promesse di 10 anni fa. Il progetto Europa ha fallito, almeno per l’Italia, i suoi presupposti che erano quelli della competitività in un mercato globale. A oggi l’Europa è servita solo ad impoverire l’Italia e la sta livellando sempre di più a stipendi e tenori di vita come quelli Romeni così, dopo, gl’industriali potranno ritornare ad investire da noi, ricreando posti di lavoro, mentre chi è stato furbamente fuori dall’euro calderone infernale, gl’Inglesi, sguazzano nell’oro.
Prodi ci ha veramente fatto odiare l’Europa che prende ai poveri per dare solo agli stra ricchi e a chi ci dice che fuori dall’Euro sarebbe andata peggio per il Popolo, scuotendo le spalle, gli rispondiamo: “peggio di così?”

Voci raccolte dal Popolo, scritte e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ne ha fatte di tutti i colori anche il nano.Lasciamo perdere va la' ;-)

Anonimo ha detto...

Sacrifici su sacrifici per divenire la porta per le merci cinesi in Europa. Prodi ha distrutto l'Italia. Fabbriche di Stato svendute tutte, disincentivato gli imprenditori e ricercatori con relativa fuga all'estero, agricoltura massacrata e ora ci basta smantellare il turismo e dal 54 posto dei paesi industrializzati finiamo all'ultimo.
Mirco