lunedì, ottobre 30, 2006

ANCHE GLI ONESTI VOGLIONO UN INDULTO

L’indulto, attuato nel nostro Paese da qualche mese, non è stato proprio digerito dal Popolo italico. In una nazione nella quale è già difficile fare entrare e rimanere in carcere i delinquenti un indulto è un’insulto a tutti gli onesti! Quante volte abbiamo assistito alla cattura di delinquenti da parte delle Forze dell’Ordine e poi dopo qualche giorno li abbiamo rivisti scorazzare liberi, come se non avessero fatto nulla? In Italia, se ammazzi qualcuno, tra sconti di pena, buona condotta etc, se ti va fatta male prendi 5 anni di reclusione di cui 3 li hai già scontati (incivilmente) aspettando il giudizio! Un onesto cittadino può forse pensare che l’indulto sia una cosa buona? Se le carceri scoppiano è colpa di certi politici; per quale ragione dobbiamo rimetterci noi? Alcuni partiti in Italia sono a favore dell’immigrazione clandestina la quale produce criminalità e quindi sovraccarico delle carceri; tali movimenti politici pensano, inoltre, che le carceri sono solo una spesa mentre potrebbero essere una risorsa economica per lo Stato. A questi certi politici, provate voi a dire: Beh, i carcerati, per pagarsi il sostentamento potrebbero lavorare, come gli onesti cittadini. Verrete subito additati come nazisti, mentre far lavorare i detenuti è un atto di doveroso e umano civismo nei loro riguardi, che nulla a da vedere con i campi di lavoro comunisti o nazisti! Un carcerato, una volta che sconta la sua pena, se non ha imparato un mestiere e non viene aiutato ad essere reinserito nel tessuto economico sociale, cosa fa? Vogliamo continuare ad insegnare loro solo a fare inutili cocci di terracotta o scatolette di legno, per poi vederli rientrare in carcere dopo qualche mese dalla loro scarcerazione? Concedere un indulto senza offrire nessun futuro a chi ha saldato il proprio conto con la società è un atto egoistico, non umanitario. Taluni politici, per non toccare uno spinoso argomento come la riforma carceraria e, pur di risparmiare non costruendo altri carceri, hanno preferito aprire le porte e cacciare a pedate il problema. Continuiamo pure così, con le carceri disumane, sovraffollate e medioevali a causa di un Centro-Sinistra bigotto e ceco che appena sente parlare di far lavorare i carcerati accusa l’interlocutore di voler ripristinare i campi di lavoro. Gli onesti non lavorano forse? Per quale ragione si deve impedire ha chi ha già socialmente sbagliato una volta nella sua vita di comprendere l’utilità di un umano lavoro? Insegnare e far svolgere un mestiere ad un carcerato significa redimerlo e creare benefici alle casse statali: con il suo lavoro gli si può creare un fondo per quando uscirà e, acquisita una specializzazione mirata, lo si può far assumere, vengono pagate le sue spese di soggiorno carcerario, si possono costruire carceri più moderni, si può evitare l’immigrazione a causa dei lavori che gli italiani non vogliono più fare. Concedere un indulto, solo perché le carceri sono strapiene, senza voler prendere atto dei gravi problemi che affliggono il settore detentivo, significa ammettere la debolezza e l’egoismo di uno Stato che non riesce o non vuole dare risposte ai reali problemi del Paese. Se le carceri sono piene bisogna capirne il motivo: eccessiva immigrazione che non trova occupazione lecita, sistema carcerario che non riesce a reinserire i rei nella società onesta e, non ultimo, lo scandalo dei detenuti in attesa di giudizio rinchiusi per anni anche se a tutti gli effetti sono ancora innocenti, perché non ancora giudicati. Il Popolo onesto, desiderando di vivere in sicurezza nel proprio Paese, non può che gridare: vogliamo usufruire di un indulto anche noi!

Voci raccolte dal Popolo, scritte e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo

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